La rinascita del Napoli parte da Neres e Lang

La rinascita del Napoli parte da Neres e Lang

Un brasiliano e un olandese che improvvisamente diventano migliori amici. Chi se lo sarebbe mai aspettato. David Neres da un anno a Napoli, Noa Lang nuovo in città, entrambi con un passato in Olanda. Il primo nell’Ajax dei (quasi) miracoli del ‘18/‘19, arrivato fino in semifinale di Champions League, battuto dal Tottenham praticamente a tempo scaduto. Il secondo perché nato nei Paesi Bassi (Capelle aan den IJssel, Olanda meridionale), ma anche per la sua formazione calcistica nei Lanceri di Amsterdam e per il biennio ‘23-‘25 al PSV, da 19 gol e 13 assist complessivi. Entrambi si sono ritrovati nella città del sole, della pizza e di Maradona, l’opposto della fredda, piovosa e grigia Olanda. Qui loro ci stanno bene, tanto bene.

NERES A DESTRA…

Non è stato tutto rose e fiori, anzi. Solo da due settimane a questa parte la situazione si è capovolta completamente. David Neres è sempre stata l’arma in più nella fodera del pistolero Antonio Conte, ma non è mai riuscito a lasciare il segno, né la passata stagione (30 presenze, 15 da titolare), né quest’anno. O meglio, fino alla gara di sabato 22 dicembre, contro la prima Atalanta di Palladino. La doppietta segnata al “Maradona” e la rete decisiva dell’1-0 contro la Roma sembrano aver sbloccato definitivamente il brasiliano. In più, il 7 azzurro ha scavalcato una volta per tutte nel ruolo di esterno destro Politano, fedele soldato di Conte, apparso in grande calo e annebbiato nelle ultime uscite.

Nella scelta, però, ha influito tanto anche il passaggio a un sistema di gioco differente rispetto al 4–1-4-1 di inizio stagione. Qui, Politano era davanti nelle gerarchie perché perfetto come quarto a destra, con più compiti di copertura rispetto a quelli offensivi. Ora, nel 3-4-3 più votato all’attacco, la fantasia, la velocità, lo spunto e le giocate di Neres risultano essere molto più efficaci e utili alla causa rispetto alla duttilità e intelligenza tattica di Politano.

… E LANG A SINISTRA

Anche per Lang non è stato facile ambientarsi. Arrivato, idealmente, per sostituire Kvicha Kvaratskhelia, forse le aspettative su Noano – come si fa chiamare nella sua versione da rapper – erano troppo alte. Per l’olandese vale lo stesso discorso di Neres. Fino a quando Conte si è affidato al collaudatissimo ma prevedibile 4-1-4-1, lo spazio per l’ex PSV è stato davvero poco. Lang è il classico esterno sinistro di oggi: dribblomane, abilissimo nell’1 contro 1, con tanta fantasia nelle giocate e capace di ingabbiare le difese avversarie con una fiammata. Il 70 ha, però, un grande difetto: la corsa all’indietro. O meglio, aveva. Conte lo ha tenuto fuori dai giochi fino a settimana scorsa perché non soddisfatto del suo lavoro in fase difensiva, non perché non si fidasse delle sue doti tecniche. Oggi, invece, sembra aver lavorato molto su questo aspetto, tanto da ricevere gli elogi del suo mister.

Dalla pesante sconfitta contro il Bologna, Lang è partito titolare tre volte su tre, contro Atalanta e Roma in Serie A e Qarabag in Champions League. Insieme al suo amico Neres, è sempre stato tra i migliori in campo. Se contro la Dea può sembrare scontato per il gol segnato, contro Qarabag e Roma Noa non ha portato “bonus”, ma ha inciso, e non poco, con le sue discese sulla sinistra, con i suoi 1 contro 1 e con i tanti palloni calciati dentro l’area di rigore. Proprio da uno di questi, in Champions, si era accesa l’asse con Neres, che aveva colpito in rovesciata un suo traversone.

Neres e Lang

UN LINK CHE VA OLTRE IL CAMPO

I due ragazzi sembrano essersi trovati. Non solo in campo, ma anche fuori. Dentro il rettangolo verde, sia da destra che da sinistra, fanno girare la testa ai rispettivi avversari. Dribbling, doppi passi, velocità, imprevedibilità. Tutto quello che era mancato al Napoli. Il centrocampo Lobotka, McTominay, Anguissa e De Bruyne stava cominciando a girare, ma era chiaro che mancava qualcosa. Alla gamba dello scozzese e del camerunense, alla classe del belga e all’intelligenza dello slovacco mancava lo spunto. Gli infortuni degli ultimi due sembravano aver rovinato e mandato tutto all’aria. Al contrario, hanno permesso a Conte di uscire dalla sua comfort zone e affidarsi a Lang e Neres, riscoprendo il loro talento.
I lunghi stop di De Bruyne e Anguissa hanno costretto il tecnico leccese a trovare una via di uscita alternativa e il mercato estivo in entrata lo ha permesso.

David never left

L’ingresso di Beukema nella linea a tre davanti a Milinković-Savić, l’arrivo di Gutierrez come quarto a tutta fascia a sinistra, ma soprattutto la presenza di due esterni puri come Neres e Lang, perfetti per offrire i giusti rifornimenti e sbrogliare tanti grattacapi al, fino a quel momento, isolato Højlund.
Più che riscoprire il loro talento, forse ne abbiamo solo avuto certezza. Neres stesso, nell’intervista post-partita di domenica sera, alla domanda se fosse definitivamente tornato, ha risposto in modo chiaro e conciso “I never left” (non me ne sono mai andato). Come per dire: ci sono sempre stato.

Neres e Lang
Foto: profilo Instagram Napoli Calcio


L’amicizia tra i due è cosa certificata. Le esultanze insieme, le foto sul treno, i post su Instagram ne sono una testimonianza chiara. Lang, da nuovo arrivato, ha scoperto in Neres un compagno fidato, uno che l’anno scorso si era trovato nella sua stessa identica situazione. Neres, da buon brasiliano dal carattere vivace, lo ha accolto a braccia aperte. E i tifosi napoletani si gasano a vederli insieme.
Il 7 e il 70, uno sulla destra, l’altro sulla sinistra, uno dall’espressione quasi da addormentato, l’altro tutto tatuato. Due personaggi dal modo di fare particolare, stravaganti e bizzarri, che stanno benissimo insieme e che fittano perfettamente con Napoli, squadra e città. Big things are coming.

Foto: profilo Instagram @noano

L’immagine in evidenza è presa dal profilo Facebook del Napoli.



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