Perché Alexander Isak è fenomenale?

Il marcatore più giovane nella storia della nazionale svedese, il settimo più veloce a raggiungere la quota di 50 gol in Premier League. Il più giovane in assoluto a segnare in cinque partite consecutive di Liga, con la maglia della Real Sociedad. E qualcosa vorrà pur dire se il Newcastle, nel 2022, ha deciso di sborsare 70 milioni nelle casse degli spagnoli per accaparrarselo. Alexander Isak ha mantenuto promesse e premesse, diventando uno degli attaccanti più efficaci e prolifici dell’intero panorama calcistico europeo.
Killer instinct.
Prima punta nel 4-3-3 di Eddie Howe, Isak sta trascinando il Newcastle a suon di gol verso un posto nella prossima Champions League. Le statistiche in questa stagione recitano: 19 gol e 5 assist in 24 partite di Premier. Una media davvero impressionante, soprattutto se scandagliata ancora più a fondo, scomodando fattori come tiri in porta e tentativi complessivi. Isak centra la porta il 50% delle volte in cui tira, trasformando in gol il 28% delle sue conclusioni totali. Volendo dare un riferimento maggiormente concreto rispetto a quest’ultimo dato, basti pensare che Haaland si “ferma” a quota 20%.
“Sa sempre come farsi trovare al posto giusto nel momento giusto: è un’arte. Una delle sue qualità migliori è la compostezza, la capacità di finalizzare ad altissimo livello. Ha quella calma extra che hanno i grandi realizzatori, quella che permette ad un attaccante di fare tanti gol”. –Eddie Howe
Queste parole di Eddie Howe forse rappresentano la descrizione più breve e al contempo efficace per immaginare le tipicità di Isak. E sottintendono un’idea del suo futuro.
Lo svedese non ha mancato il suo ormai consueto appuntamento col gol neppure nell’ultimo impegno casalingo di FA Cup. Con il suo contributo i Magpies passano in vantaggio, ma saranno poi raggiunti e rimontati ai tempi supplementari dal Brighton.
Punto forte? Fate voi.
Isak è forte fisicamente, rapace in area di rigore, dirompente palla al piede,un abile colpitore di testa e un gran tiratore dalla distanza. Ciò che impressiona è infatti la varietà del suo repertorio. I suoi 192 centimetri di altezza non gli sottraggono agilità ma, anzi, lo rendono un ospite più che indesiderato all’interno delle aree di rigore avversarie, zona in cui il compito della marcatura si fa particolarmente arduo per i difensori. Pur essendo un numero 9 di stampo classico, Isak conserva un dinamismo e un’adattabilità che lo portano a svariare lungo su tutto il fronte offensivo, allargandosi spesso sulla sinistra. Una propensione testimoniata anche dai dati sulla precisione dei passaggi (76%) e dai 5 assist serviti.
Nel segno dei grandi.
Se provenienza e struttura fisica rendono inevitabile il paragone con Zlatan Ibrahimovic, dal proprio canto Isak non ha mai nascosto la sua profonda ammirazione per Thierry Henry, come testimonia il numero 14 stampato sulla sua schiena. Un legame a doppio filo con le icone del calcio inglese che si rinvigorisce a suon di statistiche, come quella relativa alle partite consecutive in cui Isak è riuscito ad andare a segno. In questo campionato, lo svedese ha inanellato una sequenza di otto match consecutivi arricchiti da almeno un gol, realizzando la terza striscia più lunga nella storia della Premier: solo Jamie Vardy tra agosto e novembre 2015 (11) e Ruud Van Nistelrooy tra marzo e agosto 2003 (10) hanno fatto meglio di lui. “I record sono qualcosa a cui pensare a carriera finita” dice lui, ma forse, come recitava una nota pubblicità, sta a noi capire se sta bluffando…
Un altro record? Con i 50 gol collezionati Isak è il migliore marcatore svedese di sempre in Premier League. Superato il suo connazionale Freddie Ljungberg, a quota 48.
La corte delle big è già spietata.
Inutile soffermarsi troppo sugli eventuali sviluppi di mercato. Non è necessario interpellare oracoli ancestrali per anticipare che le big d’Europa sono già pronte a mettere sul piatto offerte da capogiro. In pole c’è il Liverpool, su forte volontà di Arne Slot, intenzionato a porlo al centro del proprio progetto vincente. E in casa Borussia Dortmund, dove Isak ha collezionato solo 5 presenze tra il 2017 e il 2019, è tempo di grandi rimpianti.