Ma quanto gasa Moise Kean?

Ma quanto gasa Moise Kean?

La stagione dell’attaccante della Viola avrà sicuramente portato attimi di riflessione nella testa di Luciano Spalletti. Ha poi convinto noi tutti, me in primis, a considerarlo come nuovo idolo del momento. Durante tutto l’anno non è stato possibile scindere Moise Kean dai concetti di “gaso” e “aura”. Termini oramai diventati di uso comune, soprattutto nel mondo social, per indicare qualcuno di iconico che ci porta a tifare per lui, che smuove le nostre pulsioni emotive più profonde. Ci trascina sull’onda dell’entusiasmo superando ostacoli come il tifo e la morale. Moise Kean ci ha provare tutto questo e molto altro. Ma perché gasa così tanto?

Il personaggio

Calciatore giovane e di ampie speranze già prima del suo esordio in serie A con la maglia della Juventus il 19 novembre 2016, all’età di 16 anni. Chi è di questa generazione lo vede quindi come un coetaneo che ce l’ha fatta, una sensazione di riscatto anche sociale contro una narrazione, soprattutto italiana, che vede i giovani svogliati e privi di fame. Anzi, al contrario, lo stesso Kean dimostra una voglia di riscatto stimolata dal suo essere una sorta di fuorilegge jungiano. Incarna infatti l’archetipo di chi va contro il sistema ed è anti narrativo. Un primo tassello lo troviamo quindi nel sentimento di rappresentanza e di voglia di cambiare uno status quo fatto da pareti moralizzanti.

Moise in campo

Treccine colorate, balletti social ed esultanze Instagram. Kean è un prodotto culturale figlio di quel 2016 che tanti di noi rimpiangono. Forse ci piace proprio per questo, perché ci ricorda un periodo felice. Kean ha poi saputo evolversi ed è cresciuto come lo abbiamo fatto noi. Cambiano i tempi, cambiano le influenze e quindi i modi. Se si parla di calcio giocato, la sua evoluzione è anche comportamentale. Inutile negare i primissimi paragoni fatti con Balotelli anche per via di un temperamento un po’ frizzante (per dirne una, l’espulsione in Roma-Juventus dopo pochi secondi dal suo ingresso).

A Firenze sembra aver trovato quella tranquillità e quella dimensione-chioccia che lo protegge, gli dà i suoi tempi e i mezzi giusti per esprimere tutto il suo talento. A una giornata dal termine, il tabellino sembra risentirne dell’aria fiorentina: 24 goal e 3 assist in 43 partite stagionali e giocatore del mese di novembre. Goal, assist, giocate e numeri rappresentano un monito esplicito: Moise Kean c’è e ci ricorda che non è un giocatore qualunque, c’è sempre stato e l’ha fatto vestendo maglie prestigiose come Juventus e PSG. Occhio a sottovalutarlo.

Muscoli, musica e stile

Moise “gasa” anche grazie ad una miscela particolare che lo contraddistingue: un lato forte, rude, quasi preponente che si impone sul campo e la voglia di coltivare le sue passioni come la musica e la moda. Ci avviciniamo umanamente a Kean anche grazie alla sua genuinità da ragazzo che si diverte e fa le cose gli piacciono. Lo percepiamo come qualcuno di vicino a noi, senza quell’aura olimpica e divina tipica dei suoi colleghi, non ha quel cinismo aristocratico di chi da del tu alla palla, capace di salire al comando distaccandosi nettamente degli altri. È genuino, è popolano, se vogliamo rimanere nell’universo sociale, è il manifesto di una possibilità accessibile a tutti. È l’umanizzazione di una cosa che ci sembra lontanissima. Allo stadio è Moise Kean, in studio veste i panni di KMB.

Il 16 dicembre 2024 pubblica il suo primo album “Chosen”, il prescelto. Quando gioca, sembra a volte muoversi a ritmo della sua stessa musica. Lo vediamo prendere fallo da De Vrij in Fiorentina-Inter e flettere i muscoli, caricandosi, con la smorfia di chi sa di essere “chosen” per natura. Si dà la forza, aumentando la sua “aura” (eccolo qui il secondo termine abusato sui social), trasferendocela per osmosi, caricando i tifosi ancora di più. Ci sentiamo forti come Kean, ci verrebbe voglia di scalare una montagna o di metterci in piedi sul divano. La capacità di scivolare continuamente tra campo e social fa di Kean un esemplare perfetto di figlio del proprio tempo: ciò lo rende ancor di più irresistibile agli occhi dei giovani tifosi.

L’immagine in evidenza è presa da Facebook Fiorentina