VALENTINO LAZARO- IL PROTAGONISTA NELL’OMBRA

VALENTINO LAZARO- IL PROTAGONISTA NELL’OMBRA

Nella nostra Serie A, molte squadre, soprattutto quelle che adottano la difesa a tre, si affidano a un elemento chiave: l’esterno regista. Un ruolo fondamentale per lo sviluppo della manovra sulle fasce, capace di dare fluidità al gioco e rifinire le azioni offensive. Ne sono esempi illustri Dimarco all’Inter, Angeliño alla Roma e Martín al Genoa. Tra queste formazioni figura anche il Torino. Dopo un avvio abbastanza positivo del club granata, il cui trend poi è stato compromesso dall’infortunio di Duvan Zapata, alcuni calciatori sono stati autori di prestazioni altalenanti. Tra gli uomini più continui ed essenziali, però, c’è sicuramente l’esterno destro austriaco Valentino Lazaro, il quale partita dopo partita ha conquistato la fiducia di mister Vanoli.

RENDIMENTO STAGIONALE

L’ex Inter si sta rivelando un giocatore chiave nello scacchiere tattico dei granata. Non a caso è quarto per minutaggio con 1609 minuti giocati, dietro solo a Milinkovic-Savic, Ricci (vedi anche Ricci, è l’anno della consacrazione: su di lui può scatenarsi un’asta) e Coco. E’ uno dei migliori interpreti per la proposta offensiva del Toro sviluppata spesso in verticale e sulle fasce. Infatti Lazaro è colui che ha compiuto più cross (ben 109, più del triplo di chiunque altro), più passaggi chiave (24) ed è il principale assistman del Toro a quota 5. Per lo stesso motivo Lazaro rientra infatti nella top 5 di calciatori con il maggior numero di assist in questa Serie A.

La porta però è ancora un lontano ricordo: zero sono i gol segnati sia in questa stagione che nelle precedenti in Serie A. Il suo digiuno potrebbe interrompersi però, con il nuovo assetto tattico utilizzato da Vanoli. Infatti il mister varesino negli ultimi match ha schierato un 4-2-3-1 (o 4-4-2 in fase difensiva) con Lazaro in posizione più offensiva, come esterno alto dietro Che Adams. La sua versatilità, unita a spirito di sacrificio, danno la possibilità a Vanoli di schierarlo sia sulla fascia di destra, posizione che lui predilige, sia sulla fascia sinistra, dove i suoi cross a rientrare possono mettere in difficoltà le difese avversarie.

RINASCITA O FUOCO DI PAGLIA?

Ricordiamo che nel 2019 l’Inter lo acquistò per circa 17 milioni dal Herta Berlino, assicurandosi uno dei migliori esterni in quell’annata di Bundesliga. Arrivato in Italia però, Lazaro ha fatto fatica, ragion per cui il club nero-azzurro decise di mandarlo in prestito altrove. In quegli anni però, non è mai riuscito a replicare le prestazioni fatte con l’Hertha. Motivo per cui Lazaro si è rivelato un calciatore con delle buone qualità, se valorizzate tramite un determinato stile di gioco come quello del Torino: corsa, resistenza e piede educato nei traversoni. Ma evidentemente non all’altezza di reggere la pressione in club come Inter o Benfica. La sua valorizzazione, inoltre, è data anche da una concorrenza quasi nulla in quel ruolo per i granata, perché i vari Pedersen e Sosa non stanno offrendo prestazioni soddisfacenti in casa granata.

La sua ottima stagione potrebbe convincere Ralf Rangnick, ct dell’Austria, a concedergli una nuova chance in nazionale, due anni dopo la sua ultima apparizione (13 giugno 2022, Austria-Danimarca 2-0 in Nations League). Con 36 presenze all’attivo, Lazaro ha collezionato 3 gol e 1 assist, e ora punta a riconquistare un posto nel gruppo austriaco in vista dei prossimi impegni internazionali.

Un nuovo pilastro per Vanoli

La discontinuità resta un’incognita, sia per questa stagione che per il futuro. Tuttavia, sotto la guida di Vanoli, Lazaro sta dimostrando di essere un punto di riferimento per il Torino. Con un finale di campionato ancora tutto da scrivere, l’austriaco può rappresentare una pedina preziosa su cui costruire il progetto granata.